sabato 17 maggio 2014

Un miliardo di voti

Narendra Modi. Ricordatevi questo nome. Perchè ne sentiremo parlare parecchio d'ora in avanti. Con una valanga di consensi ha spazzato via la vecchia coalizione del congresso e conquistato il potere assoluto in India. Potrà legiferare senza bisogno di metter d'accordo i tanti, troppi partitini che prima potevano influenzare o bloccare qualsiasi azione legislativa.

Mi basteranno dieci anni per cambiare l'India, questa la sua prima dichiarazione programmatica. E non scherza. Quando era ministro del Gujarat ha risolto con le maniere forti il conflitto interreligioso tra indú e mussulmani. Duro ma efficace. Questo gli era valso il farsi negare il visto per entrare negli Stati Uniti, con l’accusa di violazione dei diritti umani (senti chi parla). Oggi Obama, visto il travolgente successo elettorale, si è affrettato ad invitarlo a Washington. Vedi come improvvisamente cambiano gli atteggiamenti quando si diventa potenti.

Il quieto e poco propenso ai bagni di folla Primo Ministro uscente, Manmohan Singh, esce di scena pronunciando il discorso di commiato. La dinastia dei Ghandi rischia di non avere nemmeno un rappresentante nel governo.

A Mumbai sono magicamente già comparsi i manifesti di ringraziamento al popolo per la plebiscitaria vittoria ottenuta dal suo partito, il BJP.

La democrazia più grande della Terra ha scelto il suo nuovo capo. Non è uno che prende le cose alla leggera. Il mondo è avvertito.




7 commenti:

  1. Cari, rari, occasionali lettori, non disperate. Ogni tanto il piccione vola via. E con lui, l'ispirazione. Ma si sa che per definizione i piccioni viaggiatori prima o poi tornano. Rieccomi, con le mie storielle di viaggio. Senza emozione non c’è racconto. Per questo aspettatevi di trovare ancora delle pause. Ma poi il piccione ritorna. Vedrò di farmi perdonare l’assenza con un po’ di roba nuova, nei prossimi giorni.

    HP

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  2. Bentornato! E per quanto riguarda l'India... speriamo bene!

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  3. Non so perché ci sono tutti questi politici shizofrenici che siano indiani, americani oppure europei che sono allo stesso tempo nazionalisti e ultraliberisti sul piano economico. Mi sembra un po' antinomico. Comunque, quello li ha sopratutto i consensi dei mercati finanziari :-)

    Alex

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  4. ciao Pat,

    grazie della visita e della pazienza nell'aspettare nuove uscite...

    Speriamo bene davvero. Le primissime mosse politiche sembrano incoraggianti: al suo giuramento, lunedì prossimo, sono invitati tutti i capi di stato dell'area SAR. Compreso quello Pakistano. E non è un gesto da poco.

    ciao, a presto,
    HP

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  5. ciao Alex,

    Credo sia un fattore di analisi politica: il nazionalismo porta voti populisti, specie in nazioni con un malessere diffuso verso gli stranieri o comunque i differenti. Unisci a questo l'appoggio dei grandi elettori se prometti crescita e industrializzazione, e il gioco è fatto.

    A pochi giorni dall'elezione, qui già si parla del faraonico progetto di bullet train tra Mumbai e Delhi. Come al solito i poveracci continueranno a viaggiare sui tetti o attaccati alla locomotiva dei treni locali stragremiti.

    E poi dicono che non è vero che tutto il mondo è paese.

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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  6. Caro H.P.,
    anch'io ritorno dopo due brevi viaggi perché sentivo la mancanza dei racconti dei tuoi viaggi lunghi. Cerco così di recuperare il tempo e le puntate che mi sono persa.
    Piuttosto, a proposito di India, come il nuovo eletto penserà di affrontare il problema dei nostri maro? Sento che qui ormai non ne parla più nessuno. Né il governo,ne' la stampa, né il ministero competente attraverso l'attuale bionda ministra.
    Buona estate!
    Tesea

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  7. Ciao Tesea,

    bentornata e perdona il ritardo nelle risposte. Temo che se l'argomento Marò non lo affrontiamo noi seriamente qui in Italia, in India la cosa passerà totalmente inosservata. Nessuno sembra essere neppure al corrente della situazione, delle non poche persone con cui sono in contatto.

    Data la farraginosa situazione della giustizia indiana, non vedo esiti a breve per i due Marò. Toccherebbe ai nostri politici di darsi da fare e cercare una soluzione diplomatica con gli indiani. Ma a quanto pare non è un argomento popolare a sufficienza da creare movimenti di opinione...

    Non sono ottimista che un nuovo primo ministro smaccatamente nazionalista di suo, senza sollecitazioni esterne, risolva - positivamente - lo status dei due Marò.

    Grazie della visita, a presto,
    HP

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