sabato 16 luglio 2011

Inaco

Di te ricordo, allora ero un ragazzo, quella voce intensa, calda, profonda, che caricava di un’aura di fascino d’artista, quale eri, quel viso ornato dal pizzo già argentato dall’età. Ricordo quei personaggi schizzati su grandi fogli di cartone del colore della vecchia carta da pane, gouache e carboncini di visi di pescatori, di cristi sofferenti sulla croce, di gente del popolo viareggino, calafati e vecchi rammendatori di reti, quali ce li tramandò Tobino nei libri sulla sua Viareggio.

Ricordo i tuoi figli, il più grande, robusto e gioviale, con cui l’estate si passavano certi pomeriggi solatii a giocare a scacchi, come colonna sonora un gaio frinire di cicale, ed il più giovane, riservato e di bell’aspetto, che vedevo nella penombra del suo negozio di cornici al limitare della pineta.

Ti ritrovai, a distanza di anni da quei tempi spensierati, invecchiato e quasi assente, smarrito, sembravi avere perso il senso della vita e dell’arte. E seppi solo dopo che il tuo adorato cucciolo, il figlio bello e timido se ne era andato tragicamente.

Quel ciocco di legno d’ebano che tenevi lì, fuori dall’uscio di casa, mezzo scolpito e da terminare di sbozzare, rimase così. La passione, la furia creativa forse se l’erano portate via quella circostanza troppo dolorosa per non minare irrimediabilmente un cuore d’artista.

Dopo qualche anno sul muro della casa dove abitavi comparve una lapide ed una piccola scultura bronzea che ritraeva le tue fattezze. E capii che eri andato a finalmente riabbracciare il tuo figliolo.

Ogni volta che passo di lì mi sembra di rivederti sulla soglia della cancellata e di risentire quella tua voce così profonda, che mi dice, come facevi allora: bimbo, come va?

Prima pubblicazione : 19 luglio 2008

2 commenti:

  1. Quando scrivi su Viareggio penso subito a Tobino. Anche per lo stesso stato d'anima. D'altronde, secondo me, tutti questi post su Viareggio fanno eco ad un racconto di Tobino (Lorenzo Viani) : "ancora imberbe, fu messo garzone da un barbiere in piazza del mercato....Delicato, destinato all'arte, si alzava sulle punte dei piedi per insaponare, ed ebbe le prime violente e incisive sensationi...
    Alex

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  2. Grazie di questa bellissima citazione, Alex.

    Viani è stato il più grande esponente della scuola di pittura viareggina. Quando ero ragazzo, ma la passione per l'arte si era già fatta strada, ricordo le visite ad un'amica di famiglia, il cui padre aveva ben conosciuto Lorenzo. In salotto, nemmeno troppo in evidenza, un disegno dedicato alla madre. Lo rimiravo a ore. Lo sognavo. E la padrona di casa mi raccontava: mi' mà ni disse: Lorenzo, me lo fai un che? ("un che" sta per una cosetta, una quisquilia, un disegnetto, uno schizzetto qualunque).

    Ricordi lontani, ma sempre vividi nella memoria. Come quei tratti di matita sulla carta ormai ingiallita, e quella firma: Lorenzo Viani.

    Non ho - purtroppo - un Viani a casa. Ma un pezzo di Inaco, un carboncino avuto dalle sue mani direttamente, sì. E lo tengo caro.

    Ciao Alex, grazie del contributo, a presto,
    HP

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